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Epsom e Doncaster 1843

Charles HUNT

(Londra 1806 – 1870ca)

“Cotherstone” “Nutwith”

(Epsom e Doncaster 1843)
Due incisioni originali all’acquatinta da soggetti di Harry Hall (Cambridge fra il 1813 ed il 1816 – 1882) pubblicate dagli editori S & J Fuller della Sporting Gallery rispettivamente nel Luglio e nel Novembre del 1843.
Bellissimi esemplari recanti la dicitura “Proof”, stampati con una magistrale inchiostratura a colori su carta de luxe, parzialmente ritoccati all’acquerello e tempera con rialzi a gommalacca, con buoni margini oltre l’impronta della lastra, con una omogenea traccia di brunitura dovuta alla vecchia presenza di un passepartout, nel complesso in ottimo stato generale di conservazione.
Harry Hall è considerato uno dei più prolifici pittori di soggetti equestri attivi durante il XIXº secolo in Inghilterra.
Nato a Cambridge si formò artisticamente ed avviò la sua carriera a Londra lavorando in gran parte per la Tattersall's, la più importante casa d'aste per cavalli da corsa d'Europa e forse del mondo, che pubblicava sia la raccolta British RaceHorses che la Sporting Review.
All'inizio degli anni Quaranta dell'Ottocento si trasferì a Newmarket e si specializzò nella ritrattistica equina, i suoi dipinti furono particolarmente apprezzati e richiesti nell'ambiente dei proprietari di cavalli sportivi.
Venendo agli avvenimenti sportivi ricorderemo che nella primavera del 1843 il grande pubblico degli appassionati del turf inglese stava per assistere alle gesta di quello che stava per diventare uno dei cavalli più celebrati del tempo, Cotherstone.
Dopo un'impressionante lavoro di preparazione svolto in autorevole compagnia con in sella il jockey John Scott e contro le valutazioni dei bookmakers che collocavano il cavallo ad una quota di 50/1, Cotherstone vinse facilmente il suo primo ingaggio a Newmarket e si impose largamente anche nel secondo; iscritto alle 2000 Ghinee, dove gli furono opposti solo due altri contendenti, vinse di nuovo in canter per 3 lunghezze, la sua quota al betting del Derby era già scivolata a 20/1 ma il suo proprietario ed allenatore John Bowes aveva già provveduto a piazzare una consistente serie di puntate sul suo pupillo, tanto che ad Epsom il 31 di Maggio, in un campo di ventitre partenti il cavallo guidava il betting a 13/8.
In corsa bastarono gli ultimi quattrocento metri per dimostrare che il risultato atteso non aveva possibilità di essere smentito, Cotherstone si isolò al comando e vinse facilmente di due lunghezze.
A questo punto era inevitabile che il campione venisse iscritto al St.Leger di Doncaster in Settembre con l'intento di farne il primo vincitore di quella che qualche decina di anni dopo sarà chiamata la “Triple Crown” (2000 Guinee, Derby e St.Leger).
Sebbene ci fosse un'opinione diffusa che in genere il vincitore del Derby non fosse destinato a ripetersi a Doncaster, la quota di Cotherstone era di 4/6, vista anche la presenza del suo compagno di scuderia Prizefighter.
In un campo di partenti ridotto a nove, a quota di 100/7 è presente Nutwith, maschio baio di tre anni da Tomboy e Comus Mare, che nel 1842 aveva riportato due vittorie per l'esigua somma di 225 Sterline. Sarà proprio Nutwith, magistralmente condotto da John Marson, ad inserirsi fra i due compagni di scuderia battendo di una testa il grande favorito e facendo scatenare le ire dei sostenitori di Bowes accusato di aver sbagliato la strategia degli ordini di corsa.

Bibliografia:

Benezit “Dictionnaire des Peintres.." Parigi 1976 vol.5 pag.364.
Milesi “Dizionario degli Incisori” Bergamo 1989 pag.187.
Siltzer “The story of British sporting prints” Londra1929 pag.132, 366 e 367.
“The American Sporting Register” New York 1844 pag.131-134.
“The Sporting Review” Londra 1857 pag.347 per la cronaca del St.Leger.
Wilder “English Sporting Prints” Londra 1974 pag.58 e tav.17.
(mancano a Snelgrove “British Sporting and Animal Prints” Londra 1981 che cita i soggetti relativi al 1842 e 1844)Misure in mm: 380ca x 480ca e 385ca x 495ca
vendute/sold