Tarquinio e Lucrezia
da Guido CAGNACCI
(Santarcangelo di Romagna 1601 ─ Vienna 1663)
Tarquinio e Lucrezia
Incisione originale all'acquaforte e maniera punteggiata di Stefano Rinaldi (incisore di scuola italiana attivo all'inizio dell'Ottocento e collaboratore di Francesco Rosaspina).
Bell'esemplare stampato su di una porzione di carta vergellata recante filigrana Giglio su Arme di Strasburgo riconducibile a produzione cartaria nordeuropea del XVIIIº secolo, rifilato all'interno dell'impronta della lastra senza perdite, con piccoli punti di foxing, lievi pieghe e minimi altri difetti ma nel complesso in ottimo stato di conservazione.
Il dipinto originale, al tempo attribuito al Cagnacci ma poi ricondotto da Mina Gregori alla mano di Felice Ficherelli detto il Riposo (San Gimignano 1605 ─ Firenze 1660) è conservato nelle collezioni dell'Accademia di San Luca a Roma e tra le repliche ne è conosciuta una appartenente alla Wallace Collection di Londra.
Il soggetto ritrae Sesto Tarquinio, perdutamente invaghito della bellissima Lucrezia che lo aveva più volte rifiutato per fedeltà coniugale, nell'atto di aggredirla sotto la minaccia di un pugnale costringendola a sottostare alla sua volontà; sempre il pugnale sarà poi l'arma usata dalla giovane donna per suicidarsi dopo aver confessato al padre Bruto ed al marito Lucio l'aggressione subita.
Bibliografia:
Dizionario biografico degli Italiani Roma 1973 vol.16.
Milesi Dizionario degli Incisori Bergamo 1989 pag.274 e 277.
www.accademiasanluca.eu/it/collezioni_online/pittura tarquino-e-lucrezia
Misure in mm: 295 x 314 il foglio
Prezzo: 220,00